Arriva il nuovo modello di orientamento tra scuola e formazione superiore. 250 milioni di euro complessivi quindi un investimento cospicuo. Si prevede il coinvolgimento di un milione di studenti. I percorsi saranno di 15 ore, saranno dedicati agli studenti degli ultimi 3 anni della scuola secondaria di secondo grado e si svolgeranno per almeno 2/3 in presenza. SCARICA IL D.M.
Il decreto del 3 agosto 2022, n. 934 del ministro dell’Università e della Ricerca ha definito i criteri e le modalità di riparto dei 250 milioni di euro previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), oltre agli indirizzi per l’attuazione del nuovo modello. I nuovi corsi di orientamento dovranno essere destinati, entro giugno 2026
Con questo intervento si vuole facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore verso gli Atenei e le Istituzioni AFAM e ridurre il numero di abbandoni, promuovendo un raccordo tra aspirazioni dei giovani, competenze per l’occupabilità, scelte del percorso di studio e profili risultanti dalla formazione e richiesti dal mondo del lavoro.
Nei corsi, che possono essere tenuti da professori, ricercatori universitari, docenti delle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e da esperti di elevata qualificazione nelle attività oggetto dei programmi specifici, potranno essere coinvolti anche insegnanti della scuola superiore per fare in modo che il nuovo metodo di orientamento diventi strutturale.
I corsi dovranno rispondere a diversi obiettivi, tutti con al centro ragazze e ragazzi. Gli scopi sono molteplici e convergono tutti verso l’obiettivo di costruire un progetto di sviluppo formativo e professionale e di conoscere i settori del lavoro, gli sbocchi occupazionali possibili, i lavori futuri sostenibili e inclusivi e il collegamento fra questi e le conoscenze e competenze acquisite.
I nuovi percorsi di orientamento vogliono anche permettere alle e agli alunni di consolidare competenze riflessive e trasversali per la costruzione del Entro 30 giorni dell’effettiva entrata in vigore, sarà emanato un specifico decreto della competente direzione generale, con il quale sono definite
- le indicazioni operative necessarie ad assicurare la qualità e la coerenza dei percorsi
- gli obblighi che le Istituzioni devono rispettare
- gli adempimenti cui è tenuto il Ministero al fine di assicurare la corretta attuazione degli interventi
- i termini per la comunicazione dei target relativi al numero di alunni, nonché di corsi e di accordi da sottoscrivere con le scuole e per il monitoraggio del loro raggiungimento, unitamente alle altre informazioni necessarie ai fini dell’attuazione del presente decreto.
È previsto il coinvolgimento di 1 milione di studenti fino all’a.s. 2025/26. Gli alunni partecipanti a un corso di orientamento sono conteggiati una sola volta nel periodo 2022-2026, anche nel caso in cui prendano parte a più corsi di orientamento o nel caso in cui partecipino in anni scolastici differenti.
Il PNRR stanzia 250 milioni di euro di cui il 40% destinato all’ istituzione del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
L’investimento prevede, previa stipula di apposita convenzione con le scuole
- l’organizzazione di corsi di orientamento della durata di 15 ore ciascuno da somministrare, secondo i relativi programmi, con modalità curricolare o extracurricolare e per almeno 2/3 in presenza, agli alunni iscritti agli ultimi 3 anni della scuola secondaria superiore di secondo grado
- la possibilità di coinvolgere le insegnanti e gli insegnanti della scuola secondaria superiore, in modo che, successivamente, l’orientamento possa continuare a essere impartito da personale interno alle scuole superiori.
I corsi di orientamento sono progettati, programmati e realizzati dalle Istituzioni della formazione superiore. Essi non possono avere finalità auto promozionali della singola Istituzione, ma hanno l’obiettivo di consentire all’alunno di
- conoscere il contesto della formazione superiore e del suo valore in una società della conoscenza,
- informarsi sulle diverse proposte formative quali opportunità per la crescita personale e la realizzazione di società sostenibili e inclusive;
- fare esperienza di didattica disciplinare attiva, partecipativa e laboratoriale, orientata dalla metodologia di apprendimento del metodo scientifico;
- autovalutare, verificare e consolidare le proprie conoscenze
- consolidare competenze riflessive e trasversali per la costruzione del progetto di sviluppo formativo e professionale;
- conoscere i settori del lavoro, gli sbocchi occupazionali possibili nonché i lavori futuri e il collegamento fra questi e le conoscenze e competenze acquisite.
I corsi possono essere tenuti da professoresse e professori, da ricercatrici e da ricercatori universitari, da docenti delle Istituzioni AFAM e da esperte ed esperti di elevata qualificazione nelle attività oggetto dello specifico programma di orientamento.
L’organizzazione dei corsi deve favorire e promuovere la partecipazione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento e la parità di genere.
Al termine dei corsi, sulla base della partecipazione ad almeno il 70% delle ore del percorso, viene rilasciato all’alunno/a un apposito attestato di frequenza.
Il costo complessivo di un corso finanziato con le risorse è pari ad un massimo di 250 euro per alunno, corrispondente a un costo orario pro-capite pari a circa 16,67 euro.
I costi del corso sono relativi
- ai compensi della docenza coinvolta
- alle spese necessarie per l’organizzazione e l’attuazione dello stesso.
Ulteriori eventuali costi sono posti a carico dei bilanci delle Istituzioni.
Il numero degli alunni partecipanti a ciascun corso è definito sulla base:
- dell’esigenza di assicurare la qualità dei percorsi e la partecipazione attiva dei frequentanti
- della dimensione delle classi scolastiche
- dell’organizzazione dei percorsi.