Il disegno di legge S. 943, presentato nel novembre 2023, sbarca in VII Commissione cultura al senato. Il DDL si colloca all’interno delle iniziative legislative mirate a contrastare i fenomeni di violenza di genere.
Secondo i promotori, l’origine di tali comportamenti violenti è di tipo culturale, e richiede pertanto una risposta educativa da parte delle istituzioni scolastiche.
Nel testo si richiama la Convenzione del Consiglio d’Europa del 2011, nota come Convenzione di Istanbul, la quale sottolinea la necessità di introdurre nei programmi scolastici contenuti che favoriscano il rispetto reciproco, la parità di genere e la gestione non violenta dei conflitti.
Obiettivi formativi dell’insegnamento
Il progetto legislativo propone di integrare nei curricula scolastici l’insegnamento dell’educazione sentimentale, sessuale e affettiva, con l’intento di formare competenze relazionali ed emotive tra gli studenti.
Le scuole avrebbero quindi il compito di promuovere un approccio critico ai modelli di comportamento basati su stereotipi di genere.
L’iniziativa si collega anche alla necessità di contrastare forme di discriminazione e bullismo che colpiscono identità non conformi, e mira a valorizzare il contributo delle donne alla costruzione sociale e giuridica della società.
Struttura normativa proposta
Il testo si articola in sette articoli, i quali disciplinano:
- l’inserimento dell’insegnamento nei percorsi scolastici del primo e secondo ciclo;
- l’integrazione dei piani di studio, in coerenza con gli obiettivi formativi;
- l’aumento di un’ora settimanale nelle scuole secondarie, a partire dall’anno scolastico 2024/2025;
- l’ampliamento degli organici del personale docente per assicurare la copertura dell’insegnamento;
- l’adeguamento dell’offerta formativa universitaria per la preparazione dei futuri insegnanti;
- la definizione delle linee guida attraverso un decreto del Ministero dell’istruzione, in accordo con il Ministero per la famiglia;
- l’attivazione di corsi di formazione obbligatori per il personale scolastico;
- l’obbligo per le scuole di adottare esclusivamente libri di testo conformi ai principi di pari opportunità stabiliti dal codice POLITE.
Compiti attribuiti al Ministero dell’istruzione e del merito
Il disegno di legge attribuisce al Ministero dell’istruzione e del merito una serie di responsabilità operative e regolative connesse all’introduzione dell’educazione sentimentale, sessuale e affettiva nelle scuole. Tra le principali attribuzioni:
- emanare, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, un decreto condiviso con il Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità per definire programmi e linee guida dell’insegnamento;
- integrare le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e delle scuole secondarie di primo e secondo grado, con contenuti relativi a parità, ruoli di genere non stereotipati, rispetto reciproco, gestione non violenta dei conflitti, diritto all’integrità personale;
- attivare o aggiornare i corsi di formazione per il personale scolastico, compreso quello delle scuole dell’infanzia, con l’obiettivo di garantire competenze adeguate in materia;
- vigilare sull’adozione di materiali didattici conformi ai principi di pari opportunità, richiedendo alle case editrici l’autodichiarazione di rispetto del codice POLITE;
- collaborare con il sistema universitario per favorire l’inserimento o il potenziamento dei corsi in studi di genere, in modo da formare professionisti idonei all’insegnamento della materia nelle scuole.
Risorse economiche
Il provvedimento prevede un finanziamento annuale di 200 milioni di euro a partire dal 2024, da reperire tramite una riduzione del Fondo per esigenze indifferibili, come previsto dalla legge di bilancio 2014.
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