Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia. La data è stata specificatamente scelta per ricordare la decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1990 di declassificare l’omosessualità da disturbo mentale.
Questa giornata mira a celebrare la diversità, in senso lato (celebriamo quella relativa alla libertà di credo, di pensiero) e quella sessuale e di genere, in particolare, e fare una campagna contro la violenza e la discriminazione subite dalle persone con diversità di genere, nelle nostre comunità e a livello internazionale.
L’importanza della giornata e la creazione di consapevolezza identitaria e di ruolo sono fondamentali per creare una comunità coesa. Consulta il sito www.dayagainsthomophobia.org contiene anche una pagina per gli insegnanti, con collegamenti a una serie di risorse didattiche.
Il sito web di Amnesty International ha un pacchetto di attività sui diritti di orientamento sessuale. Puoi trovare uno script di assemblaggio, un programma di lezioni e filmati sui problemi LGBT sul sito web di TrueTube.
Ci sono oltre 70 paesi al mondo in cui le relazioni omosessuali sono illegali e in circa 10 di questi paesi la punizione potrebbe essere la morte. Si stima che il 70% della popolazione mondiale viva secondo leggi e regolamenti che limitano la libertà di espressione riguardo all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Eurosofia da molti anni svolge un’azione di sensibilizzazione contro tutte le forme di bullismo e discriminazione. L’inclusività è fondamentale per veicolare un processo di crescita sano nel rispetto di valori condivisi e della libertà di tutti.
Cosa si intende per “orientamento sessuale”?
Descrive la direzione della sessualità di un individuo, indipendentemente dal genere a cui tale individuo appartiene o sente di appartenere. Nel linguaggio comune si parla di orientamento eterosessuale, bisessuale ed omosessuale.
Si parla anche di asessualità in assenza di un orientamento definito nei confronti della sessualità. Il concetto di orientamento sessuale implica che il comportamento di un individuo sia una necessaria conseguenza della direzione della sua sessualità. Secondo tale impostazione le relazioni omosessuali, eterosessuali o bisessuali sono naturali. Di conseguenza il mancato riconoscimento della parità di diritti costituisce una discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
La nostra scuola è la scuola deve educare all’uguaglianza e al rispetto di tutti, qualsiasi sia la scelta, in qualunque campo, anche in quello sessuale, faranno i nostri alunni.
Omofobia
Dal greco HOMOS stesso, medesimo e FOBOS paura. Letteralmente significa “paura dello stesso”, tuttavia il termine “omo” è qui usato in riferimento ad omosessuale. Il 14 termine è un neologismo coniato dallo psicologo clinico George Weinberg nel suo libro Society and the Healthy Homosexual (La società e l’omosessuale sano), pubblicato nel 1971. Un termine precursore è stato omoerotofobia, coniato dal dottor Wainwright Churchill nel libro Homosexual behavior among males (Comportamento omosessuale tra maschi), pubblicato nel 1967.
No al bullismo
Dovremmo impegnarci seriamente per creare uno staff felice “out” e studenti “out” che tega insieme e testimoni che i nostri giovani NON siano vittime di bullismo per un diverso orientamento sessuale: questa è la prova del successo educativo e formativo.
A differenza di come qualcuno blatera la scuola che include è una scuola che punta ad una comunità coesa, prospera, in grado di farsi volano di integrazioni d’ogni genere. Percorso necessario per fortificare il comune sentire in una comunità delle differenze.
Talvolta può apparire complicato, ma è un obbligo morale della scuola debellare, sul nascere, il fenomeno deprecabile dell’omofobia, che un semplice articolo della Costituzione di per sé non elimina.
È necessario un percorso di crescita culturale che solo i docenti, nelle scuole, possono garantire. In primis vincendo loro le paure (ed anche le loro diffidenze e i loro pregiudizi) connesse nell’affrontare il tema con gli alunni.
Prescindendo il fatto che l’educazione civica, di per sé, basterebbe a garantire questo percorso educativo e formativo.
Educare e incoraggiare tutti a prendere parte del processo reale di uguaglianza
Bisogna educare e incoraggiare tutti a prendere parte del processo reale di uguaglianza e a raccogliere i frutti di un ambiente illuminato e sicuro in cui lavorare e prosperare. È questo lavoro rivolto verso l’esterno che consente a tutti i docenti di offrire lezioni sicure, rispettose di tutti, con la consapevolezza che un percorso di diritti e di uguaglianza è alla base del lavoro sulla diversità all’interno del curriculum di ciascuna scuola e di qualsivoglia ordine e grado. È essenziale che il nostro programma scolastico rifletta la comunità in cui viviamo. Le persone con diverso orientamento sessuale fanno parte della nostra comunità. Possiamo, naturalmente, non condividere le loro scelte ma è necessario naturalmente promuovere un processo reale di integrazione delle diversità. Un processo inclusivo necessario per assicurare un pacifico futuro ai nostri alunni e ai nostri figli.
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